Page 46 - Bellezza in Farmacia
P. 46
Chemioprevenzione e nutraceutica,
una grande sfida per il nostro futuro
Una battaglia scientifica e tecnologica, che chiama in causa l’Industria
e la sua attività di Ricerca e Sviluppo
Vivere a lungo, ma invecchiare meglio. l’insorgenza dei tumori”.
Tagliare il traguardo dei 100 anni di vita non “Con la chemioprevenzione non possiamo
è più un evento eccezionale, ma la grande assicurare alle persone che non avranno mai
scommessa del futuro è farlo con una qualità un cancro – aggiunge la Prof.ssa Hrelia –
di vita sempre maggiore. Con l’aumento della ma possiamo garantire che diminuiremo i fattori
vita media, infatti, cresce anche il rischio di di rischio sottesi allo sviluppo di un tumore.
malattie non solo cronico-degenerative, ma Si tratta, per questo, di una scienza nuova e
soprattutto neuro-degenerative. moderna”. “Il settore agroalimentare è una fonte
“Non ci sono molecole magiche – ha detto inesauribile di componenti bioattivi dai quali
Silvana Hrelia Ordinario di Biochimica Università l’industria chimico-farmaceutica è in grado ormai
Alma Mater Studiorum Bologna in occasione di estrarre sia fitocomplessi che componenti isolati
della Nutraceuticals Conference a Cosmofarma da usare come nutraceutici – sottolinea ancora
– ma stiamo cercando di identificare quelle che Silvana Hrelia –. Alcuni di questi, per esempio
possono fungere da brain busters, da attivatori gli appartenenti alla classe dei polifenoli piuttosto
del nostro cervello per aiutarci a invecchiare bene”. che degli isotiocianati, possono svolgere un
ruolo importante nelle fasi iniziali di sviluppo
del tumore, ma anche nella fase di latenza,
rallentandone la progressione”.
Il problema è legato all’affidabilità degli studi
clinici. Gran parte dei risultati sono stati ottenuti
su sistemi modello, cioè colture cellulari o animali
da esperimento.
La grossa sfida è la traslazione dagli studi
in vitro agli studi in vivo.
“Le concentrazioni che utilizziamo nei
sistemi-modello per vedere il reale effetto
chemiopreventivo – aggiunge la Prof.ssa Hrelia
- sarebbero difficilmente somministrabili ad un
soggetto umano, perché estremamente elevate.
L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di trovare
una soluzione a questo problema, con nuove
Accanto a questa battaglia, non meno importante, formulazioni che aumentino la biodisponibilità
è quella sul fronte della chemioprevenzione, in di questi componenti, per consentire loro di
particolare della “chemioprevenzione alimentare” raggiungere il sito d’azione alla concentrazione
che, a differenza della chemioprevenzione desiderata”. Una sfida che chiama in causa
farmacologica, consiste proprio nel contrastare l’industria farmaceutica e nutraceutica, in
l’insorgenza, lo sviluppo e la recidiva dei una gara virtuosa, che è contemporaneamente
tumori attraverso l’assunzione ogni giorno scientifica e tecnologica.
di sostanze naturali contenute negli alimenti,
capaci di interrompere o fare regredire il Silvana Sassi
processo di cancerogenesi.
“La chemioprevenzione nasce come branca
dell’oncologia – dice Silvana Hrelia - ma è
diventata successivamente un settore importante
della nutrizione. Si rivolge a persone sane per
indicare loro gli stili di vita, e quindi anche
nutrizionali, più adatti per prevenire o ritardare
44