Page 56 - Bellezza in Farmacia
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Ansia e stress della pandemia
hanno favorito l’”Emotional Eating”
Un comportamento alimentare incontrollato e ipercalorico
innescato dal malessere psico-fisico
L’Associazione nazionale per l’invecchiamento “In altre parole, corrisponde alla ricerca di cibo
e la longevità attiva del Ministero della Salute per cercare coccole, rassicurazione, scioglimento
ha appena lanciato la campagna sociale della tensione, distrazione e/o piacere”.
“#IoNonRestoSeduto”, per sensibilizzare l’opinione “Questo disturbo – aggiunge ancora la
pubblica su uno degli effetti invisibili della pandemia, Dott.ssa Francesconi - risponde male a diete,
che ha colpito gli anziani: il peggioramento della uso di cibi sostitutivi, integratori proteici e cose simili,
fragilità psico-fisica tipica della terza età, conseguente poiché supporta il ricorso a “strategie esterne”
ai mesi di isolamento e di prolungata inattività, e regole imposte per contenere il problema.
ma anche al non adeguato apporto nutrizionale. Questo allontana l’individuo dal comprendere
Perdita di massa e forza muscolare sono, in sostanza, l’origine della sua difficoltà e cercare strade in
la conseguenza di un circolo vizioso innescato apparenza più “semplici” e meno impegnative
dal ridotto movimento, che causa minor appetito, dal punto di vista della messa in gioco personale,
forza ed energia. creando nel lungo periodo il cosiddetto “effetto
Se questo è vero per gli anziani, per i più giovani yo-yo” e sensazioni di impotenza rispetto alla propria
gli effetti della riduzione dell’attività motoria capacità di sapersi regolare con l’alimentazione
giornaliera, come conseguenza dello smart working, senza il sostegno di qualche aiuto esterno”.
della chiusura delle palestre, dell’obbligo di effettuare Il peggioramento della qualità della dieta, causato
solo spostamenti essenziali, ha determinato anche dalla ridotta frequentazione di negozi
una significativa riduzione del fabbisogno energetico alimentari, induce un maggior consumo di alimenti
giornaliero e non è stato meno impattante sul piano conservati, generalmente a più alto contenuto di sodio,
fisico ed emotivo. grassi, conservanti e a una minor disponibilità di frutta
L’ansia, lo stress e la noia innescati da tutte queste e verdure fresche. Le conseguenze nefaste sono
privazioni possono favorire la comparsa o peggiorare, dietro l’angolo: aumento del peso corporeo e,
in chi già ne soffre, il cosiddetto “Emotional Eating”. nei soggetti già affetti da sovrappeso, obesità,
diabete e sindrome metabolica, un peggioramento
del quadro clinico.
I consigli medici sono quelli di incrementare l’attività
motoria, anche domestica e, a livello alimentare,
seguire la dieta mediterranea e incrementare
il consumo di frutta e verdura ad almeno 5 porzioni
per garantire il corretto consumo di vitamine, minerali
e nutrienti funzionali e ridurre l’apporto calorico.
Tisane e integratori per favorire il rilassamento
e il sonno sono spesso consigliati, in quanto
riposo e serenità riducono la tendenza a ricercare
impulsivamente il cibo.
Dalla collaborazione tra psicologi e farmacisti
e sulla base di un concetto di salute legato al territorio
e alla comunità, alcune farmacie hanno avviato,
“Un termine che sta per Fame Emotiva e consiste gratuitamente per la clientela, un servizio
in un comportamento alimentare in cui un individuo di consulenza psicologica, dove le persone
risponde ad una situazione emotivamente che vivono uno stato di disagio, che tocca anche
carica e stressante con un modo di alimentarsi la sfera dell’”Emotional Eating”, possono trovare
incontrollato e ipercalorico, anche in assenza di fame, un primo supporto.
che può condurre a vere e proprie abbuffate”
- dice la Dott.ssa Chiara Francesconi, Psicologa,
Psicoterapeuta cognitiva. Silvana Sassi
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