Page 44 - BELLEZZA IN FARMACIA
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convegni Bellezza Farmacia
nel mondo di terapie iniettive per il viso è stata di 2 milioni di dollari, con la
previsione di arrivare a 4 in breve”.
Un indicatore economico enorme di un bisogno forte, non procrastinabile, della
gente. Se da un lato, dunque, farmacisti e dermatologi sono investiti di una
grande responsabilità, dall’altro la ricerca scientifica in campo cosmetico ha
fatto progressi impensabili solo fino a qualche anno fa, mettendo a disposizione
dei consumatori non le illusioni di cui parlava Coco Chanel, ma delle
innegabili, tangibili certezze.
La Farmacia è il canale che sembra interpretare al meglio questo bisogno di
certezze e risicchia quote soprattutto alla Profumeria, che per tanto tempo ha
fatto la parte del leone e che oggi si rivela incapace di continuare la sua
crescita, perché sorda alle richieste dei consumatori.
“Negli ultimi trent’anni - osserva Gian Andrea Positano, Direttore Centro Studi
Cosmetica Italia - la Farmacia è passata dal 12,2% del ’76 al 18,4% del
2013. Essa è ritenuta un canale distributivo importante dal 56% delle aziende”.
“All’interno della Farmacia - aggiunge Positano - la Dermocosmesi è il settore
più innovativo, insieme all’Igiene orale e cresce, anche se con un tasso di
sviluppo contenuto”.
“La Dermocosmesi è uno dei comparti commerciali più interessanti, uno di quelli
che possono dare un traffico significativo sul punto vendita, ha una buona
marginalità e offre un’esperienza d’acquisto gradevole - dice Paola Gallas,
Direttore Centro Studi Retail Salute. L’importante, se la Farmacia sceglie di
puntare su questo comparto, è la specializzazione. Specializzarsi significa
rinunciare a scaffali indifferenziati, ad assortimenti con soli marchi leader,
puntare su qualcuno tra essi, non su tutti, e rinunciare a una politica di tagli
prezzo incondizionati. Sì, invece, a giornate con la beauty consultant, sì a
prodotti con il marchio privato della farmacia, a brand in esclusiva o ad aree di
specializzazione”.
“Prendendo in esame l’andamento e il fatturato delle aziende che operano nel
settore beauty - osserva Dario Righetti, Partner Deloitte - si vede come siano in
crescita, con una buona redditività e con buone prospettive future”.
“Il dato interessante - continua Righetti - è che in questo settore anche l’Italia
gioca un ruolo importante. Tra il 2012 e il 2017 le previsioni di crescita del
mercato cosmetico nel nostro Paese parlano di un’evoluzione da 4,5 Mld di
Euro a 4,7 Mld di Euro”.
E, come osserva Positano: “Se guardiamo al segmento del make up, il 65% del
make up mondiale è prodotto In Italia”.
Chi da sempre ha creduto alle potenzialità della dermocosmesi in Farmacia è
Alberto Ambrek, Titolare dell’omonima storica farmacia di Milano.
“Nel momento in cui il cosmetico non ha più solo un’azione coprente - dice
Ambrek - la figura del farmacista diventa importante e viene valorizzata. Il
farmacista, infatti, è un professionista del benessere, ma anche del bellessere”.
“A questo proposito è importante - aggiunge Ambrek - creare un fronte comune
tra industria produttrice di cosmetici e il farmacista”.
“Beautylux, Bella in Farmacia” ha, poi presentato per voce di Cinzia Paterlini -
Qualitative Department Director Gnresearch - i risultati di un’analisi qualitativa
dell’universo femminile, realizzata a partire dalla teoria del “capitale erotico” di
C.Hakim. Una ricerca che ha coinvolto 60 donne italiane tra 18 e 65 anni,
inviatate a partecipare ad una community online durata circa 3 settimane.
Da questa analisi sono emersi quattro profili di donna, che descrivono in
maniera semplificata e tipizzata i diversi modi di interpretare e vivere il Capitale
Erotico (mix di bellezza, sex appeal, socialità, vitalità, stile, erotismo,
fertilità/istinto materno) e che Gnresearch rappresenta attraverso quattro icone
evocative. Da Marylin Monroe, provocante e sempre alla ricerca di stabilità, a
Patty Smith consapevole e introspettiva; da Bridget Jones, sognatrice e
divertente, a Coco Chanel, determinata e carismatica. Quattro profili che
delineano anche quattro tipologie diverse di consumatrici donne, da indagare e
conoscere per anticiparne desideri e bisogni. n
Silvana Sassi
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convegni Bellezza Farmacia
nel mondo di terapie iniettive per il viso è stata di 2 milioni di dollari, con la
previsione di arrivare a 4 in breve”.
Un indicatore economico enorme di un bisogno forte, non procrastinabile, della
gente. Se da un lato, dunque, farmacisti e dermatologi sono investiti di una
grande responsabilità, dall’altro la ricerca scientifica in campo cosmetico ha
fatto progressi impensabili solo fino a qualche anno fa, mettendo a disposizione
dei consumatori non le illusioni di cui parlava Coco Chanel, ma delle
innegabili, tangibili certezze.
La Farmacia è il canale che sembra interpretare al meglio questo bisogno di
certezze e risicchia quote soprattutto alla Profumeria, che per tanto tempo ha
fatto la parte del leone e che oggi si rivela incapace di continuare la sua
crescita, perché sorda alle richieste dei consumatori.
“Negli ultimi trent’anni - osserva Gian Andrea Positano, Direttore Centro Studi
Cosmetica Italia - la Farmacia è passata dal 12,2% del ’76 al 18,4% del
2013. Essa è ritenuta un canale distributivo importante dal 56% delle aziende”.
“All’interno della Farmacia - aggiunge Positano - la Dermocosmesi è il settore
più innovativo, insieme all’Igiene orale e cresce, anche se con un tasso di
sviluppo contenuto”.
“La Dermocosmesi è uno dei comparti commerciali più interessanti, uno di quelli
che possono dare un traffico significativo sul punto vendita, ha una buona
marginalità e offre un’esperienza d’acquisto gradevole - dice Paola Gallas,
Direttore Centro Studi Retail Salute. L’importante, se la Farmacia sceglie di
puntare su questo comparto, è la specializzazione. Specializzarsi significa
rinunciare a scaffali indifferenziati, ad assortimenti con soli marchi leader,
puntare su qualcuno tra essi, non su tutti, e rinunciare a una politica di tagli
prezzo incondizionati. Sì, invece, a giornate con la beauty consultant, sì a
prodotti con il marchio privato della farmacia, a brand in esclusiva o ad aree di
specializzazione”.
“Prendendo in esame l’andamento e il fatturato delle aziende che operano nel
settore beauty - osserva Dario Righetti, Partner Deloitte - si vede come siano in
crescita, con una buona redditività e con buone prospettive future”.
“Il dato interessante - continua Righetti - è che in questo settore anche l’Italia
gioca un ruolo importante. Tra il 2012 e il 2017 le previsioni di crescita del
mercato cosmetico nel nostro Paese parlano di un’evoluzione da 4,5 Mld di
Euro a 4,7 Mld di Euro”.
E, come osserva Positano: “Se guardiamo al segmento del make up, il 65% del
make up mondiale è prodotto In Italia”.
Chi da sempre ha creduto alle potenzialità della dermocosmesi in Farmacia è
Alberto Ambrek, Titolare dell’omonima storica farmacia di Milano.
“Nel momento in cui il cosmetico non ha più solo un’azione coprente - dice
Ambrek - la figura del farmacista diventa importante e viene valorizzata. Il
farmacista, infatti, è un professionista del benessere, ma anche del bellessere”.
“A questo proposito è importante - aggiunge Ambrek - creare un fronte comune
tra industria produttrice di cosmetici e il farmacista”.
“Beautylux, Bella in Farmacia” ha, poi presentato per voce di Cinzia Paterlini -
Qualitative Department Director Gnresearch - i risultati di un’analisi qualitativa
dell’universo femminile, realizzata a partire dalla teoria del “capitale erotico” di
C.Hakim. Una ricerca che ha coinvolto 60 donne italiane tra 18 e 65 anni,
inviatate a partecipare ad una community online durata circa 3 settimane.
Da questa analisi sono emersi quattro profili di donna, che descrivono in
maniera semplificata e tipizzata i diversi modi di interpretare e vivere il Capitale
Erotico (mix di bellezza, sex appeal, socialità, vitalità, stile, erotismo,
fertilità/istinto materno) e che Gnresearch rappresenta attraverso quattro icone
evocative. Da Marylin Monroe, provocante e sempre alla ricerca di stabilità, a
Patty Smith consapevole e introspettiva; da Bridget Jones, sognatrice e
divertente, a Coco Chanel, determinata e carismatica. Quattro profili che
delineano anche quattro tipologie diverse di consumatrici donne, da indagare e
conoscere per anticiparne desideri e bisogni. n
Silvana Sassi
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